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Giovanni & Alessia

IL NOSTRO VIAGGIO DI NOZZE

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1° Tappa: Giappone
Una stretta collana di 6.852 isole (le più grandi sono 4) che si allunga al largo della costa orientale dell’Asia per circa 3.000 chilometri. L’intero arcipelago copre una superficie di circa 377.000 Kmq (poco meno di Italia e Austria insieme) e ospita ben 127 milioni di persone.

Potenza economica mondiale, assicura alla sua gente benessere di alto livello e una delle maggiori aspettative di vita al mondo. Attento alla bellezza del suo paesaggio conta 11 patrimoni culturali e 3 patrimoni culturali dell’Umanità. C’è una profonda armonia in Giappone, una melodia che corre sotto ogni tema, per quanto diverso e contrastante, rendendolo così la parte integrante di una sinfonia.  
Il Giappone è chiasso assordante e silenzio contemplativo, è una cultura gelosamente conservata e una modernità portata all'estremo. Come nella poesia e nell'arte in questo arcipelago sono le sfumature che contanto e diventano rivelatrici. Questo è il paese che celebra l'effimero, la rinascita, l'attimo fuggente.

KYOTO
Kyoto, fondata nel 794, è “il cuore del Giappone” per la sua importanza storica e cultuale nella storia del Paese. Essendo stata risparmiata dai bombardamenti, la città conserva le architetture tradizionali degli antichi quartieri, i templi e i giardini che la rendono unica e dove si sono tramandate le tradizioni artistiche, religiose culturali ed artigianali giapponesi. Il modo migliore per visitare la città è a piedi, attraversando le piccole vie con le botteghe artigiane, le sale da tè e i negozi degli antiquari, passeggiando nei giardini ed ammirando i templi buddhisti e i santuari shintoisti. In primavera poi è un tripudio di ciliegi in fiore.
TOKYO
Già conosciuta come Edo, la città fu ribattezzata Tokyo (“Capitale d’Oriente”) nel 1868 e divenne la capitale del Giappone sviluppandosi intorno al Palazzo Imperiale. Oggi è una metropoli di più di 12 milioni di abitanti. Modernissima (è stata ricostruita dopo vari terremoti ed i bombardamenti della seconda guerra mondiale) è attraversata da sopraelevate, affollata da una selva di grattacieli e illuminata da migliaia di luci al neon e insegne pubblicitarie. 
​Visitare Tokyo riserva tuttavia notevoli sorprese perché si tratta in realtà di molte città, diverse tra loro, ma unite a formare una metropoli proiettata nel futuro, capitale politica, economica e culturale del Paese.  È tra le città più vitali ed energiche del mondo, ma conserva templi, giardini e tradizioni che solo a noi possono sembare stridenti, ma che sono la norma in un Paese dove gli uomini di affari in completo grigio camminano accanto alle signore vestite con gli eleganti kimono e alle ragazzine truccate da cosplay (personaggi dei manga).


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2° Tappa: Polinesia
Centodiciotto isole, 5 arcipelaghi, una bandiera (quella francese), e una tavolozza blu di 4 milioni di chilometri quadrati: l’Oceano Pacifico. Le isole della Polinesia Francese sono il simbolo stesso del paradiso tropicale, ma il loro non è il fascino momentaneo di ogni nuova meta inventata dal marketing: è l’attrazione irresistibile che viene loro dall’essere “incantatrici” per natura. Hanno infatti ammaliato tutti dal Capitano Cook a Charles Darwin, da Melville a Caufuin, da Pierre Loti a Marlon Brando. Stevenson ci ha messo un’isola del tesoro, George Simenon vi fa approdare il suo Turista di banane, oggi più prosaicamente, sono le isole delle star del cinema e quelle del viaggio di nozze, le uniche al mondo che sanno mixare alla perfezione romanticismo e sensualità, il giardino dell’eden con un tocco di brivido selvaggio.
BORA BORA
E' la perla del Pacifico, set cinematografico di innumerevoli film, forse davvero la “più bella isola del mondo”, come la definì James Michener nel suo Ritorno al Paradiso (1950). Bora Bora incarna, con le sue genti cortesi, il suo anello (in realtà un poligono) di barriera corallina e le montagne sbocconcellate dal tempo, la leggenda stessa dei Mari del Sud. Non per niente sono stati girati qui i due film che raccontano l’Ammutinamento del Bounty. Questa è l’isola del turismo più esclusivo, qui hanno la casa le star di Hollywood, qui, più che altrove, l’attenzione alla salvaguardia del “paradiso” è costante. Indubbiamente Bora Bora è la vera star tra le isole del Pacifico. Leggenda vuole che il dio Ta’aroa la modellasse per ultima cercando di ovviare a tutti gli errori compiuti in precedenza e facendone il suo capolavoro.
MOOREA
Moorea è un’isola alta, una terra fatta di picchi inaccessibili ammantati di verde. Bella ma rude e austera quasi gotica. Lontana dal glamour di Bora Bora e dal traffico di Tahiti. Il suo nome in tahitiano significa “lucertola gialla”. Incanta per i giardini e per la miriade di fiori e piantagioni di ananas. Il suo splendore può essere ammirato dal belvedere che offre una vista spettacolare sulle baie di Cook e di Opunohu.

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3° Tappa: Los Angeles
Nessuno sa perché Los Angeles affascina. La megalopoli californiana sfugge alle definizioni, è una ragnatela di autostrade, è la mecca del cinema, è il lungomare con le palme, è la selva dei grattacieli della downtown, sono i quartieri poveri dove suonano ritmi esotici o le ville faraoniche di Beverly Hills e Bel Air. Diciamocelo: Los Angeles la conosciamo tutti e non la conosce nessuno. Dentro troppi film e troppe serie televisive per non essere familiare, camminiamo per le sue strade e i suoi quartieri quasi come in un percorso nella memoria, eccitati come bambini che ritrovano nella realtà ciò che ne ha nutrito la fantasia e il desiderio. La grande scritta Hollywood troppo imponente per essere kitch, funziona da simbolo, come la Tour Eiffel per Parigi. 
E poi c’è il lungomare, perché la megalopoli americana è anche una splendida località di mare con spiagge mitiche, dove transitano i tipi più strani, dove nascono e muoiono le mode che condizionano il nostro modo di vivere. Ovviamente d’obbligo la visita degli studios cinematografici per essere parte del mito e non solo spettatori. La visita alla downtown consente di cogliere qua e là scorci della Los Angeles che fu: dal Pueblo de Los Angeles il parco storico che sorge dove nel 1781 nacque la città, alla Avila House datata 1818, la più vecchia casa della metropoli, e alla City Hall, nel suo centro nevralgico e sorprendentemente tranquillo.
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