Il nostro Viaggio di Nozze inizia in ...
AUSTRALIA
L'Australia è una terra antichissima e immensa, in cui la "tirannia della distanza" è un luogo comune.
Con un'area totale di 7,69 milioni di chilometri quadratiè la più grande isola del mondo e, al tempo stesso, il continente più piccolo, la sesta nazione più estesa dopo Russia, Canada, Cina, Stati Uniti e Brasile. L'Australia è inoltre l'unico continente governato come paese singolo. Abbraccia tre oceani, ha una popolazione di quasi 23 milioni di abitanti in gran parte immigrati (il 2% è nativo, discendente degli aborigeni giunti nel Paese tra i 60 e i 40.000 anni fa). Teoricamente ha una densità di poco più di 2 persone a chilometro quadrato, ma in realtà gli australiani sono concentrati sulla costa e nelle grandi città, distanti parecchie centinaia di chilometri le une dalle altre, come per esempio ... SYDNEY E' grande, moderna, veloce, cosmopolita. Sydney, capitale del New South Wales, è la più antica e la più popolata città d'Australia, la porta d'ingresso dell'isola-continente. Con i suoi 4 milioni e spiccioli di abitanti è una metropoli trafficata e globale. Le sue icone internazionali, l'Opera House e l'Harbour Bridge, sono affacciate sulla Baia, i giardini e parchi sono capaci di darle comunque l'immagine di un luogodove è bello vivere, una città ancora a misura d'uomo. I Sydneysiders, come si chiamano i suoi abitanti, sono l'esempio più calzante della multietnicità australiana. La città nel suo insieme sembra fremere di energia, non conoscere moderazione, vivere concentrata su stessa e sul proprio porto (una delle più belle baie del mondo), quasi volutamente dimentica delle sue radici nell'outback, delle origini coloniali (james Cook sbarcò a Botany Bay nel 1770, il 26 Gennaio del 1788 fu fondata la nuova colonia con lo scopo principale di alleggerire le prigioni inglesi). Dichiarata cità solo nel 1842 deve la sua aria cosmopolita e giovane a un ininterrotto flusso di migranti sia dall'Europa che dall'Asia. |
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POLINESIA
Un soggiorno in paradiso, lontano dal mondo, dove l’acqua conosce tutte le sfumature del turchese e la vegetazione è di un verde così intenso da sembrare artificiale. Lagune meravigliose si aprono a ridosso della barriera, cosparsa di piccoli “motu”, isolotti corallini che sorgono da un mare di cristallo. Fare snorkeling nella corrente è come volare sopra una distesa di pesci e coralli di ogni colore. E passeggiare lungo le candide spiagge è come muoversi su una nuvola. Difficile non farsi stregare dagli atolli più belli dei Mari del Sud.
Moorea è un’isola alta, una terra fatta di picchi inaccessibili ammantati di verde. Bella ma rude e austera quasi gotica. Lontana dal glamour di Bora Bora e dal traffico di Tahiti è un piccolo gioiello di natura dove una gestione attenta all’ambiente ha permesso uno sviluppo illuminato e armonico.
Tahiti è l’isola del mito, la quintessenza della Polinesia Francese: montagne selvagge, creste coperte di vegetazione tropicale, il mare turchese e una capitale, Papetee, vivace e allegra anche se è una grande città trafficata e sovrappopolata. Ci sono poche spiagge bianche a Tahiti, dove domina una costa frastagliata, montagne che superano i 2.000 metri, foreste, piantagioni. Ma è qui dove batte il cuore della storia antica e preziosa dell’arcipelago. Da farsi raccontare.
Bora Bora è la perla del Pacifico, set cinematografico di innumerevoli film, forse davvero la “più bella isola del mondo”, come la definì James Michener nel suo Ritorno al Paradiso (1950). Bora Bora incarna, con le sue genti cortesi, il suo anello (in realtà un poligono) di barriera corallina e le montagne sbocconcellate dal tempo, la leggenda stessa dei Mari del Sud. Non per niente sono stati girati qui i due film che raccontano l’Ammutinamento del Bounty. Questa è l’isola del turismo più esclusivo, qui hanno la casa le star di Hollywood, qui, più che altrove, l’attenzione alla salvaguardia del “paradiso” è costante. Indubbiamente Bora Bora è la vera star tra le isole del Pacifico. Leggenda vuole che il dio Ta’aroa la modellasse per ultima cercando di ovviare a tutti gli errori compiuti in precedenza e facendone il suo capolavoro.
Moorea è un’isola alta, una terra fatta di picchi inaccessibili ammantati di verde. Bella ma rude e austera quasi gotica. Lontana dal glamour di Bora Bora e dal traffico di Tahiti è un piccolo gioiello di natura dove una gestione attenta all’ambiente ha permesso uno sviluppo illuminato e armonico.
Tahiti è l’isola del mito, la quintessenza della Polinesia Francese: montagne selvagge, creste coperte di vegetazione tropicale, il mare turchese e una capitale, Papetee, vivace e allegra anche se è una grande città trafficata e sovrappopolata. Ci sono poche spiagge bianche a Tahiti, dove domina una costa frastagliata, montagne che superano i 2.000 metri, foreste, piantagioni. Ma è qui dove batte il cuore della storia antica e preziosa dell’arcipelago. Da farsi raccontare.
Bora Bora è la perla del Pacifico, set cinematografico di innumerevoli film, forse davvero la “più bella isola del mondo”, come la definì James Michener nel suo Ritorno al Paradiso (1950). Bora Bora incarna, con le sue genti cortesi, il suo anello (in realtà un poligono) di barriera corallina e le montagne sbocconcellate dal tempo, la leggenda stessa dei Mari del Sud. Non per niente sono stati girati qui i due film che raccontano l’Ammutinamento del Bounty. Questa è l’isola del turismo più esclusivo, qui hanno la casa le star di Hollywood, qui, più che altrove, l’attenzione alla salvaguardia del “paradiso” è costante. Indubbiamente Bora Bora è la vera star tra le isole del Pacifico. Leggenda vuole che il dio Ta’aroa la modellasse per ultima cercando di ovviare a tutti gli errori compiuti in precedenza e facendone il suo capolavoro.